Jorge Egocheaga, l'eroe dei 14 ottomila
Alpinista e medico, originario delle Asturie, ha al suo attivo 14 Ottomila. Nel maggio di quest'anno ha incoronato il Kangchenjunga, l'ultima vetta sopra gli 8.000 metri che doveva ancora conquistare. Si tratta di Jorge Egocheaga, un vero eroe del montagne e, senza dubbio, una vera stella dell'alpinismo, che passerà alla storia per il suo talento, le sue imprese e la sua grande carriera.
L'alpinista asturiano ha tenuto una conferenza all'inizio di questo mese di novembre a Plasencia. Intitolato "Riflessioni", Jorge ha espresso la sua visione personale dell'alpinismo e ha parlato delle sue esperienze dopo aver scalato le montagne più alte del mondo.
Egocheaga ha vissuto momenti difficili nel 2008 quando sua moglie, Joëlle Brubpacher, e il suo migliore amico, Iñaki Ochoa, hanno perso la vita mentre scalavano l'Annapurna.
Durante il discorso ha ricordato gli eventi e ha dedicato loro la sua impresa, assicurando che "se potessi liberarmene (riferendosi agli ottomila) per darlo a loro, lo farei."
Oltre alla conquista delle vette, Jorge ha dimostrato ai suoi colleghi il suo impegno partecipando a numerose operazioni di salvataggio, come quella di José Manuel Buenaga, anche lui asturiano, nel 2003 durante una scalata al Gasherbrum, uno scalatore caduto nel vuoto senza che il resto della squadra se ne accorgesse. O in quello dell'alpinista Juanjo Garra, morto 15 minuti dopo che Jorge Egocheaga lo aveva localizzato ed era entrato nel luogo in cui si trovava l'uomo di Lleida.
Un vero alpinista impegnato nell'alpinismo, con un'impresa al suo attivo al livello di pochissimi.